Mantenersi al top, mantenere quegli elevati standard di qualità che fanno già oggi della concia toscana un modello riconosciuto nel mondo è la vera sfida che lanciano i conciatori toscani, insieme per la cena dello scambio degli auguri di Natale, che si è svolta martedì 12 dicembre a Santa Croce sull’Arno presso il Polo Tecnologico Conciario.


L’evento è stato occasione per un bilancio sull’andamento del comparto: i presidenti di Associazione Conciatori, Alessandro Francioni, e Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Michele Matteoli, nel descrivere l’andamento del settore hanno condiviso l’impegno della concia toscana a continuare a investire per la qualità, unica strada per mantenersi competitivi: tra conferme, con un comparto che nonostante le insidie del mercato continua a reggere e nuovi scenari, come quelli legati all’attuazione dell’Accordo di Programma, che valorizzerà la qualità degli investimenti fatti dai conciatori in tema di depurazione a vantaggio di un’intera area della Toscana, bel oltre il distretto della concia.

Ricerca alla base della crescita. Se il mercato per i conciatori si conferma in costante evoluzione, «lavorare per migliorare ancora le proprie performance-aggiunge Francioni- è la sola strada che i conciatori toscani vogliono seguire». La location scelta per l’evento, il Polo Tecnologico Conciario, ricorda quell’irrinunciabile ruolo «di studio e ricerca-continua Francioni- alla base della crescita del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno», che proprio nel POTECO trova una concreta rappresentazione dello scambio vincente tra le migliori forze del territorio, privato e pubblico, in una condivisione di intenti che dai Comuni del distretto sa coinvolgere l’intera Regione.

Istituzioni, mondo del credito e della scuola. A salutare i conciatori in occasione dell’evento erano presenti tra i circa 300 ospiti: i sindaci del Comprensorio del Cuoio, il questore di Pisa Alberto Francini, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, con l’assessore regionale Stefano Ciuoffo e col vescovo di San Miniato monsignor Andrea Migliavacca, per un evento che ha ribadito la centralità della filiera-pelle nelle dinamiche del territorio. Tra passato e futuro, conferme e nuove opportunità, come quelle legate all’economia circolare «oggi tematica centrale per il mercato e per il pubblico-aggiunge Francioni- che trova in questo distretto conciario una rappresentazione reale e che ci auguriamo possa essere nel medio periodo una leva per dare ulteriore valore al lavoro fatto ogni giorno dai nostri imprenditori».

 

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