Verso Lineapelle, passati da Milano e Parigi: gli imprenditori conciari del Comprensorio del cuoio sembrano sin qui soddisfatti dei primi appuntamenti di settore,

 

 

e guardano alla tre giorni della fiera bolognese, dall’8 al 10 ottobre prossimi, come all’evento che consentirà di tirare un primo decisivo bilancio per l’autunno 2013 della conceria santacrocese.


Le maggiori risposte per il comparto, in grado di dare un’iniezione di fiducia sostanziale agli imprenditori, sono intanto arrivate dalle preselezioni di “Anteprima”, a Milano, e “Le cuir à Paris”, Parigi,  dove si è registrata la presenza pressocchè totale di tutte le grandi case di moda, con i propri designer e creativi a confrontarsi con i conciatori toscani sulle proposte migliori per la realizzazione delle future collezioni-moda. «Già a Milano, tutte le grandi firme della moda-dice il presidente Assoconciatori Franco Donati- erano presenti e molto attive nel cercare proposte originali e di qualità. Continuare su questa strada confermandosi sui più alti standard, qualitativi e innovativi, è per i nostri conciatori l’indirizzo su cui muoversi consapevoli che se in un mercato ancora complessivamente rallentato riusciamo comunque ad ottenere riscontri importanti, è proprio perché la nostra qualità ci viene riconosciuta in modo assoluto. Da Bologna, in questa fase della stagione, potranno arrivare ulteriori risposte a dirci come il mercato potrà orientarsi, certo ci auguriamo che anche l’evento di Lineapelle premi gli sforzi che ogni giorno i nostri imprenditori fanno lavorando con impegno e ponendosi come una delle principali risorse dell’intero comparto conciario nazionale».


«Siamo molto soddisfatti dell’andamento della fiera di Parigi- dice Massimo De Luca, titolare della “Italven Pelli”- un evento che negli ultimi anni è cresciuto progressivamente e su cui pensiamo sia utile continuare a investire, dove il prodotto di qualità della nostra azienda, soprattutto rettili e coccodrilli, è stato molto apprezzato da tutte le grandi maison presenti. Sarebbe importante per il futuro razionalizzare il timing delle fiere di settore, rivederne il calendario complessivo affinchè ogni fiera possa connotarsi come un appuntamento speciale che può dare qualcosa di più e di diverso dalle altre all’interno di un sistema globale da cui tutte potrebbero risultare valorizzate».
Dello stesso parere Pietro Giananti, titolare della conceria “Dolmen”: « Parigi ha rappresentato anche per noi un’occasione importante sia per tastare l’andamento del mercato sia per essere presenti nel dialogo con la nostra clientela, grandi firme che rappresentano la fascia alta del mercato. Probabilmente se qualche data per altri eventi fieristici verrà riconsiderata questo potrà giovare complessivamente all’intero sistema in quanto  se eventi fieristici con caratteristiche simili restano troppo ravvicinati nel tempo questo può diminuire l’appeal di alcuni di essi».


Conferme dalle più recenti fiere con un occhio all’appuntamento di Lineapelle anche per Martina Betti, della “conceria Brotini Mario & C.”, che si dice «soddisfatta dell’andamento della stagione e fiduciosa per il futuro, anche grazie ai riscontri arrivati da Parigi. Vi abbiamo ritrovato clienti molto attivi, ma anche esigenti nel chiederci qualità e innovazione: tra l’altro sono state molto apprezzate le soluzioni cromatiche da noi proposte, un ventaglio di tonalità calde in grado di coniugare semplicità e raffinatezza con effetti morbidi sulla pelle lavorata».


Tra i rappresentanti della pelle made in Santa Croce, presente alla 3 giorni di “Le Cuir à Paris” e già proiettato verso i nuovi imminenti eventi fieristici anche Roberto Lupi, titolare della Bcn Concerie: « Il settore regge nonostante tutto- dice Lupi- e pur se permangono problematiche delicate legate tra l’altro a reperibilità e costo della materia prima. Da Parigi siamo tornati intanto con risposte positive, che ci auguriamo di vedere confermate nei prossimi mesi dagli appuntamenti di settore cui parteciperemo e dai dati concreti che ci arriveranno dal mercato. Continuiamo a fare quello che i clienti ci chiedono: un prodotto che sappia coniugare creatività e artigianalità».

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